mercoledì 20 giugno 2012

Sardinya, Biddesatu: CRABAXUS E AINAS, Caprari e strumenti di lavoro

Gianni Agus
www.unionesarda.it


VILLASALTO. BIDHESATU.


Il bellissimo"pitiolu" de craba (campanaccio) di copertina è stato concesso alle stampe dal sig. Francesco Congiu




Libro e sito internet in sardo illustrati nella biblioteca comunale Storie di vita dei caprari I racconti e le curiosità del mondo agropastorale


Pitiolus, ainas dd'e's crabas, de Franciscu Congiu "Doxi" 
C'era chi restava anche due giorni senza mangiare, chi si doveva accontentare de su Civraxiu d'orzo «tostau, una cosa de no crei», chi si ritrovava a ospitare gli sfollati cagliaritani durante la seconda guerra mondiale. Caprari di Villasalto che si raccontano, che svelano i segreti e le curiosità del mondo agropastorale del Gerrei in Crabaxus e Ainas de Biddesatu , il libro e il sito internet in lingua sarda (crabaxus.biddesatu.net) curato da Amos Cardia e Simona Axana e presentato sabato pomeriggio in una biblioteca comunale ricostruita a mo' di ovile di fronte a oltre trecento persone. «Sono stata più di un anno in giro per gli ovili e ho capito quanto i caprari amino le capre ed il loro lavoro», ha spiegato la giovane ricercatrice di Villasalto. 


FATICA E PASSIONE
 Un amore sfrenato per un mestiere faticoso. Lo spiega alla platea Simona Axana con le parole di un pastore. «Una vita difficile, fatta di sacrifici, di sudore. Pastasciutta po Totu is Santus, petza non di biestis mai ». Eppure i caprari, dal primo all'ultimo, non hanno mai avuto dubbi. «Rifarebbe questa vita? Sì». Storie di 25 caprari, soprattutto anziani. 


Franciscu Congiu  "Doxi" crabaxu
«A sette anni il mio maestro mi tirò la bacchetta e mi fece un buco in testa», è la testimonianza di Francesco Congiu, 77 anni. «Poi mi curò e disinfettò, ma a scuola non ritornai più». Meglio pascolare le capre. Poi i ricordi della guerra. «Da Cagliari arrivavano gli sfollati, ci aiutavano e in cambio gli davamo un pezzo di pane. In su '45 beniant a bidda po si sravai ». 


Qualcuno ha fatto la vita del servo pastore. «Sa vida furiat lègia pròpiu», è il ricordo di Giuseppe Aledda, 74 anni. «Fiant civraxu de oxu chi fiat a ddu tirai a frunda, tostau, una cosa de no crei». Non meglio d'estate. «Minestra de crocuriga o de pedringianu, e furiat a mi bociri». Ci sono anche caprari donna come Gesuina Floris, 49 anni, che usa le coccole; e i più giovani, quelli che usano le tecnologie moderne. Ma dagli anziani non sono visti di buon occhio. «Immoi alle otto del mattino funti ancora in bidda. E vanno a dormire in ovile con il pigiama», spiega Amos Cardia citando un vecchio capraro.


RICORDI DI GUERRA
 Altri tempi quelli della guerra. Descritti nel libro con le sue Domandas e arrexonamentus de i crabaxus e de sa genti . Per ora solo di quelli di Villasalto. «Nel Gerrei è stato il Comune che si è mostrato più sensibile per questo tipo di lavoro», ha detto ancora Cardia. Alla presentazione - in prima fila anche don Stefano che ha anticipato la messa pur di esser presente - il sindaco Leonardo Usai, l'antropologo Carlo Maxia e alcuni esperti del settore caprino come l'imprenditrice della lana sarda Daniela Ducato e la food designer e allevatrice Monica Saba. Il Comune regalerà una copia del libro a ogni famiglia del paese. 

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