giovedì 23 maggio 2013

OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI - L'OdG APPROVATO IN COMMISSIONE A CAGLIARI


OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI - L'OdG APPROVATO IN COMMISSIONE A CAGLIARI


Dopo un lavoro di diversi mesi, la commissione politiche sociali del Comune di Cagliari, ha approvato il seguente Ordine del Giorno, riguardante gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.

Enrico Lobina

PREMESSO CHE:

Gli OPG - Ospedali Psichiatrici Giudiziari – sono previsti dall’articolo 222 del Codice Penale e hanno sostituito in Italia, a partire da metà degli anni ’70, i manicomi criminali. Sono strutture finalizzate alla reclusione ed in teoria al recupero di persone con malattie psichiatriche. Il loro doppio compito di struttura detentiva e struttura di recupero comporta molti e spesso tragici problemi;

Stime nazionali ritengono che circa un terzo degli internati sia responsabile solo di reati minori, mentre un quarto non ha più avuto conferma giudiziaria della propria pericolosità sociale, ma si trova recluso in condizioni di prorogatio anche a causa della difficoltà di individuare – da parte dei servizi sanitari preposti - idonei percorsi di reinserimento, dopo periodi spesso molto lunghi di internamento e di allontanamento dal proprio contesto di origine;


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Gli OPG in Italia oggi sono 6. I detenuti negli OPG in Italia sono oltre 1300. Stime attuali parlano di trenta sardi reclusi in queste strutture. I cittadini cagliaritani sono passati da otto a due negli ultimi mesi;

La Commissione d'inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Sistema Sanitario Nazionale ha svolto un importante ed approfondito lavoro sugli OPG in Italia, documentando come gli ospiti di alcuni dei sei Ospedali Psichiatrici Giudiziari dislocati nel territorio italiano vivano a volte in condizioni di assoluta privazione ed alienazione, con scarso godimento dei più elementari diritti, reclusi in complessi fatiscenti che ricordano più prigioni medioevali che strutture moderne di riabilitazione sanitaria e sociale. A gennaio del 2012 la Commissione ha proposto un documento- approvato all’unanimità in Commissione Senato in cui si richiedeva la chiusura degli OPG. La proposta della Commissione è stata approvata come legge nazionale nello scorso febbraio dal Parlamento (legge n. 9 del 17 febbraio 2012). La legge prevede la chiusura totale degli OPG in Italia a partire da marzo 2013;

Notizie di stampa nella scorsa primavera hanno paventato l’intenzione, da parte dell’Assessorato Regionale alla Sanità, di costruire due nuovi OPG in Sardegna, uno dei quali a Cagliari. Un successivo comunicato stampa chiariva che in realtà non vi è intenzione alcuna di costruire degli OPG, ma “strutture in grado di accogliere i detenuti con patologie della psiche, con l’obiettivo di tutelare la loro salute in una cornice di sicurezza per il resto della cittadinanza”;

CONSIDERATO CHE:

Dopo la legge 180 del 1978 (Legge Basaglia), gli OPG sono visti da molti come il residuo “superstite” di una legge di riforma che ha portato all’abolizione dei manicomi ed alla creazione di servizi alternativi. Possono in questa ottica essere considerati una anomalia del sistema carcerario italiano, le cui criticità sono per altro note.


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La Commissione Politiche Sociali del Comune di Cagliari ha approfondito la tematica in diverse riunioni, di cui una pubblicizzata e considerevolmente partecipata in data 23 luglio 2012; in quell’occasione sono stati ascoltati diversi interventi, fra i quali i referenti della Comunità di Recupero e di reinserimento La Collina e dell’ASARP Associazione Sarda per la Riforma Psichiatrica. Fra i convenuti è emersa con chiarezza che appare del tutto incompatibile con quanto indicato dalla Commissione nazionale procedere alla costruzione di nuovi OPG; del resto al di là di questioni puramente nominale appare evidente che si debbano immaginare luoghi principalmente rivolti alla cura delle persone e non alla loro detenzione; si è anche sottolineato, infine, come la strategia ad un tempo maggiormente efficace ed efficiente debba essere incentrata su percorsi individuali di reinserimento;

IN RAGIONE DI QUANTO SOPRA DESCRITTO IL CONSIGLIO COMUNALE DI CAGLIARI

Dichiara la propria contrarietà alla costruzione di un OPG sul proprio territorio o di una altrimenti denominata struttura con caratteristiche simili, cioè segregante e totalizzante e che abbia come finalità principale la detenzione delle persone e non la loro cura;
Auspica che i percorsi di cura e di recupero vengano separati dal momento della pena;
Chiede che la Regione Sardegna, utilizzando parte dei finanziamenti dedicati alla costruzione di nuove strutture, definisca dei percorsi personalizzati di reinserimento sociale;
Invita il Sindaco e la Giunta Comunale, ed in primo luogo l’Assessore alle Politiche Sociali, ad assicurare l’impegno dei Servizi Sociali per la definizione di questi percorsi per quanto riguarda i cittadini cagliaritani ancora segregati negli OPG.

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