sabato 10 dicembre 2016

Piccoli perché di un Mondo di conflitti?

Piccoli perché di un Mondo di conflitti?

PAOLO LEONE BIANCU


Esistono CONFLITTI di tutti i tipi, portati avanti secondo paradigmi storici. Quando si discute di tali paradigmi si fa riferimento ai vari tipi di conflitto ... da quelli legali a quelli religiosi, proseguendo con quelli relazionali e quelli più propriamente POLITICI.


Questi ultimi, specie con riguardo a Stati, Popoli e Territori suscitano il mio INTERESSE. Oggi viviamo, tutt’attorno a Noi, sia CONFLITTI ARMATI che CONFLITTI NORMATIVI. I CONFLITTI POLITICI derivano dall'una o dall'altra categoria o dall'insieme delle due. Gli esempi sono tantissimi, ma vorrei restringere il CAMPO all’Europa, dove tanti cosidetti STATI-NAZIONE sono stati costituiti con la Forza delle Armi, ma anche tramite Trattati e Accordi che hanno coinvolto la Chiesa e le più influenti Monarchie del passato.

SARDEGNA, CORSICA, SCOZIA, GALLES, SUD-TIROLO, CATALOGNA, IRLANDA, PAESI BASCHI,son parte di codesti conflitti ancora non risolti, dove alle guerre si é sostituita la NORMA, dando agli Stati-Nazione maggioritari di ITALIA, FRANCIA, INGHILTERRA, SPAGNA di fare le leggi, a loro esclusivo favore, senza considerare i territori (abitati da altri popoli) conquistati con le Armi o con Accordi sottobanco con la Chiesa Romana, erede religiosa dell'IMPERO. 

Credo si possano trovare soluzioni a tale Stato di cose, ma il Modello U.E. non prevede - al suo interno - la capacità di riconsiderare una partizione diversa dell’EUROPA, basata sulle diversità culturali dei POPOLI-NAZIONE, non sul modello degli STATI-NAZIONE. Tale modello è da considerarsi obsoleto, assolutamente incapace di rispondere, in termini moderni, a criteri di Libertà e Democrazia diffusa (non centralizzata) di territori diversi, quali sono quelli delle ISOLE geografiche come Sardegna, Corsica, Irlanda, ma anche delle tante ISOLE etniche come Catalogna, Scozia, Galles, Sud-Tirolo, Paesi Baschi. 

Realtà rappresentanti ENTI Territoriali distinti dal Centro dei rispettivi Paesi-Stato. Purtroppo, il Modello Europeo degli Stati-Nazione continua ad essere attuale, perchè fa comodo agli USA e rappresenta la sua idea di Cultura; una Cultura che annientò i NATIVI Americani e che, oggi, i Governi Europei subiscono, a causa dei tanti rapporti economico- finanziari esistenti tra le due parti dell’Atlantico. Bisogna ricordare, inoltre, che gli USA negli anni dal 1600 al 1700 dello scorso millennio, manifestarono la voglia di “essere i LEADER” anche del Sud-America, per Pretesa Superiorità Culturale (forse la stessa che annientò i Pellerossa), ma Simon BOLIVAR ne castrò lo slancio e limitò tali pretese espansionistiche. 

Le Pretese USA sembrano non avere limiti e l’arma del Denaro viene usata contro tutti coloro che si oppongono ai loro interessi Politici. L’Europa degli Stati-Nazione ha creato la UE (imitando gli USA), dimenticando che <Modelli Politici Consistenti> si basano sulla Cultura che, a sua volta, è espressione di democrazia. Il Continente Europeo sembra si sia dimenticato di essere <scrigno di tante Culture millenarie>, molte delle quali appartenenti a popoli Minoritari (ISOLE geografiche e ETNICHE). La UE Affinché abbia carattere positivo non può continuare ad essere l’attuale contenitore di BUROSAURI, ma deve evolvere verso un Paradigma Politico - di carattere Federale o Confederale - che vada incontro all’Europa dei Popoli o Europa delle Culture, mostrando le sue diversità, le sue risorse, tradizioni e le IDEE in cui Natura e Ambiente la fanno da Padroni, non più schiavi del Dio denaro. 

Da queste premesse pongo una serie di domande, relative al rapporto Sardegna-Italia:
Perché la Cultura sarda dell’Isola sottostà al predominio della Cultura Italiana?
Perché la prospettiva peninsulare di Roma deve prevalere sulla prospettiva isolana?
Perché il Popolo Sardo, nell’amministrare il suo territorio, sottostà a decisioni valide per chi abita la Penisola ma fuori luogo se riferite alla Sardegna?

LA DISCUSSIONE E' APERTA

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